Streaming pirata, entra in scena AGCOM: nuovo giro di vite

Anche in Italia continua la dura lotta allo streaming pirata tanto che a breve anche AGCOM avrà il potere di contrastare questo fenomeno.
Streaming pirata, entra in scena AGCOM: nuovo giro di vite

A fine mese scorso vi avevamo parlato del duro colpo inflitto al calcio pirata, una delle piaghe più diffuse di questi tempi. Infatti, per assistere a partite live di questo sport molti si sono spinti verso le cosiddette IPTV che promuovono lo streaming pirata.

In pratica, a beneficio di chi ne sente parlare per la prima volta, si tratta di pacchetti all inclusive a basso costo, all’incirca 10 euro al mese, che offrono i servizi più diffusi al momento. Ad esempio, DAZN, Disney+, Netflix, NOW TV e così via.

Il risparmio è indubbio, ma i danni di questa pratica sono notevoli e, siccome si tratta di un furto vero e proprio, anche in Italia si stanno adottando tutte le armi possibili per contrastare questo fenomeno emorragico che si sta diffondendo a dismisura.

Proprio per questo, stando a quanto indicato in un nuovo documento realizzato dalle Giunte e Commissioni Parlamentari, pare che anche AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avrà i poteri per combattere lo streaming pirata. Entriamo nei dettagli.

Streaming pirata: in Italia arriva AGCOM

Il documento citato è stato realizzato per aumentare la portata della lotta allo streaming pirata. L’obiettivo è quello di tutelare il diritto d’autore da ogni violazione o illecito, compresi quelli perpetrati tramite reti di comunicazione elettronica.

Ma cosa c’entra in tutto questo AGCOM? Il Governo ha pensato di estendere i poteri di azione anche ad AGCOM, proprio perché si tratta dell’Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni. Infatti, nel nuovo documento si legge:

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con proprio provvedimento, può ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso ai contenuti illeciti mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio, e il blocco all’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP.
Il titolare dei diritti o i suoi aventi causa, al fine di impedire la fruizione illegale dei contenuti da parte degli utilizzatori finali, presentano all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la richiesta di immediato blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e blocco dell’instradamento del traffico di rete agli indirizzi IP, anche congiuntamente. Il titolare dei diritti o i suoi aventi causa devono allegare alla richiesta la relativa documentazione, che può consistere in una lista dei nomi di dominio e degli indirizzi IP attraverso i quali vengono resi disponibili i contenuti diffusi abusivamente. Tale lista può essere aggiornata periodicamente da parte del titolare dei diritti o dei suoi aventi causa e comunicata direttamente da parte di questi ultimi ai soggetti destinatari del provvedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Ultimamente anche gli utenti che fruiscono di questi servizi illegali incorrono in sanzioni e pene. Lo streaming pirata non solo è illegale, ma è anche pericoloso perché spesso dietro si celano cybercriminali che dopo il pagamento per il servizio non forniscono nulla.

Il nostro consiglio è quello di seguire la via legale. Sono tantissimi i servizi di streaming on demand disponibili, per tutti i gusti e le tasche. Ad esempio, Amazon Prime Video a soli 3,99 euro al mese, o 36 euro l’anno, non solo offre una piattaforma di contenuti fantastici e la UEFA Champions League, ma anche tutti i benefici Prime tra cui consegna gratuita e veloce, musica in streaming  e tanto altro.

Fonte: Camera dei Deputati

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