Il registro delle opposizioni non può proteggerci dal telemarketing

Il Garante della Privacy ha rivelato, con enorme sorpresa di tutti, che il Registro delle Opposizioni non può proteggerci dal telemarketing.
Il registro delle opposizioni non può proteggerci dal telemarketing

Call Center addio grazie al Registro delle Opposizioni. Lo abbiamo gridato a squarciagola quando il Governo Italiano ha approvato la possibilità anche ai titolari di un’utenza telefonica mobile di registrarsi sul servizio che dovrebbe evitarci chiamate indesiderate per pubblicità e promozioni. In realtà niente di tutto ciò è vero e a dichiararlo è stato proprio il Garante della Privacy. Nella fattispecie, il presidente Pasquale Stanzione ha chiarito che il Registro delle Pubbliche Opposizioni non può e non riesce a proteggerci dal telemarketing.

Il telemarketing selvaggio non si può ancora sconfiggere

Brutte notizie quindi per tutti coloro che stavano fortemente credendo che il Registro delle Opposizioni sarebbe stato la loro salvezza dal telemarketing selvaggio. Al contrario, da quanto ha rivelato il Garante della Privacy, la situazione sarebbe più grave di quanto si possa pensare. Questo perché, seguendo la dichiarazione del presidente Stanzione, il sistema non ha i mezzi per poter contrastare questo fenomeno definito endemico e selvaggio. Ecco la sua dichiarazione:

Nonostante il contributo positivo offerto dalla legge sul registro delle opposizioni, il sistema nel suo complesso non riesce ancora a contrastare del tutto il telemarketing selvaggio, che resta un fenomeno endemico per diffusione e radicamento nelle strutture economico-sociali, non solo italiane.

Qual è il problema

Il problema, secondo Stanzione, risiederebbe nel modo di fare pubblicità, oggi molto differente dal passato. Infatti il telemarketing, così come la promozione di qualsiasi cosa, è un’attività sempre meno generalizzata e maggiormente particolareggiata. Si parla di pubblicità selettiva e individuale che, Stanzione, definisce “fortemente intrusiva“. Inoltre, emerge anche un’altra situazione che impedisce il blocco dei Call Center:

Non aiuta, sul piano normativo – continua Stanzione – la vigenza, nella larga maggioranza dei Paesi, del sistema dell’opt-out, che per bloccare le chiamate promozionali esige l’iscrizione in un apposito registro, all’opposto del sistema dell’opt-in (vigente in Italia fino al 2009 e ora riferito solo alle chiamate automatizzate), che impone invece il consenso preventivo per legittimare il telemarketing.

In definitiva, pare proprio che il problema del telemarketing selvaggio sia molto più esteso e complicato di quanto possa in realtà sembrare o di quanto ce l’hanno presentato, proponendo come soluzione il Registro delle Opposizioni contro le chiamate Call Center. Infine, ecco come conclude il presidente Stanzione:

La recrudescenza del fenomeno negli ultimi anni è connessa, tra l’altro, alla formazione di un sistema articolato di subappalti e subforniture che rendono la filiera lungo cui si snoda quest’attività sempre più ramificata e difficile da ricostruire. La difficoltà è acuita dalla delocalizzazione di segmenti importanti di questa catena aziendale in Paesi esteri anche extraeuropei, nonché dall’utilizzo di numerazioni chiamanti, oscurate o comunque abusive perché non incluse nell’apposito registro.

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