Allarme privacy: se vendi gli SMS che non utilizzi ne sei responsabile

Si sta diffondendo una pratica alquanto pericolosa per la privacy degli utenti che riguarda la vendita degli SMS non utilizzati nel mese.
Allarme privacy: se vendi gli SMS che non utilizzi ne sei responsabile

Secondo quanto rivelato da AGCOM, sarebbe molta diffusa una pratica pericolosa che da una parte genera guadagno agli utenti, ma dall’altra danneggia la loro privacy. Si tratta della vendita degli SMS compresi nella tariffa mobile non utilizzati nel mese.

AGCOM – spiega il comunicato stampa ufficiale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – ha rilevato la diffusione di alcune applicazioni che consentono ai privati titolari di contratti di telefonia mobile di cedere, dietro compenso, gli SMS non consumati. Tali SMS sono poi utilizzati dalle società che gestiscono le applicazioni per fornire servizi di messaggistica aziendale, in violazione della normativa vigente.

Se da una parte questa pratica permette a chi cede i propri SMS inutilizzati un piccolo guadagno, dall’altra però li mette in pericolo. Infatti, l’altra faccia della medaglia di questa “iniziativa” lede la privacy di chi la pratica.

Proprio per questo AGCOM ha rivelato il problema che, a dirla tutta, presenta due criticità importanti. Vediamole insieme in questo articolo così da capire meglio perché l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di affrontare la questione SMS inutilizzati e venduti.

La tua privacy è in pericolo se vendi gli SMS

Con l’era del digitale e soprattutto di internet gli SMS sono diventati l’ultima spiaggia per comunicare qualcosa a qualcuno. L’avvento di WhatsApp e simili ha difatti rivoluzionato la messaggistica, inventando quella istantanea che utilizza le reti 2G, 3G, 4G e 5G. Questo ha generato un pericolo per la privacy.

Infatti, gli operatori, nella maggior parte delle loro tariffe, offrono ancora un quantitativo di SMS disponibili per l’utente. Siccome molto spesso, o meglio quasi sempre, questi non vengono utilizzati tutti, alcuni si sono fatti ingolosire dalla possibilità di venderli ad applicazioni dedicate all’acquisto.

Ciò però, stando a quanto dichiarato da AGCOM nel suo comunicato stampa, genera due criticità importanti. Una di queste riguarda proprio la privacy di chi decide di vendere i propri SMS a queste applicazioni:

  • la prima riguarda la violazione del contratto tra utente privato e gestore. Infatti, secondo tale accordo è l’utente finale e intestatario a dover gestire il quantitativo di SMS disponibili al mese. Ciò implica il divieto di venderli a terzi per altri scopi, come quello commerciale;
  • la seconda, invece, riguarda le applicazioni che gestiscono gli SMS acquistati da utenti privati. Infatti, la maggior parte li invia a scopi personali con il numero telefonico degli utenti che glieli hanno venduti. Ciò mette in serio pericolo la loro privacy e rende responsabile l’utente di quegli invii perché titolare del numero.

L’intervento di AGCOM

Per queste due ragioni importanti AGCOM ha deciso di intervenire in modo pratico per contrastare queste operazioni di vendita. Nel comunicato stampa l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha spiegato cosa sta facendo di pratico:

Per contrastare questo fenomeno, l’Autorità ha adottato un piano di interventi, che prevedono il blocco delle applicazioni individuate in base alle attività di vigilanza, ai sensi dell’articolo 98-decies, comma 2, del Codice delle comunicazioni elettroniche.
Tale piano impegna inoltre gli operatori a monitorare gli effetti delle misure adottate ed informarne costantemente l’AGCOM. Gli operatori devono altresì informare tutti gli utenti sulla natura illecita di tali pratiche ed i rischi connessi all’adesione a tali iniziative (es. blocco della SIM da parte del gestore per utilizzo anomalo).

Negli ultimi giorni si sta facendo sempre più impegnativa anche la pratica del telemarketing aggressivo dei Call Center. Anche in questo caso sono dovute intervenire in maniera congiunta due associazioni importanti a difesa dei consumatori.

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