YouTube Music ora consente l'upload delle canzoni

La piattaforma YouTube Music consente ora di effettuare l'upload dei propri brani musicali: sempre più vicino l'addio a Google Play Musica.
YouTube Music ora consente l'upload delle canzoni

Una delle caratteristiche di Google Play Musica per lungo tempo capaci di tenere incollati gli utenti alla piattaforma è quella relativa alla possibilità di caricare la propria musica andando così a integrare il catalogo del servizio. Infatti, non sempre in streaming si trovano tutti gli album e gli artisti cercati, soprattutto se si tratta di produzioni non esattamente recenti. Sono 50.000 gli slot disponibili per chi sottoscrive un account premium: ora la possibilità viene finalmente offerta anche da YouTube Music.

I brani caricati su Google Play Musica

YouTube Music: upload brani FLAC, M4A, MP3, OGG e WMA

A renderlo noto una pagina del supporto ufficiale, anche se la funzionalità non sembra ancora essere disponibile per tutti. Tutto ciò che bisogna fare è trascinare i file per l’upload su qualsiasi punto dell’interfaccia del sito music.youtube.com oppure fare click sull’immagine del profilo posizionata nell’angolo superiore destro e poi selezionare la voce Upload.

Questi i formati supportati: FLAC, M4A, MP3, OGG e WMA. Al momento la possibilità viene offerta solo attraverso l’interfaccia desktop del servizio e non attraverso l’applicazione mobile. Al termine del caricamento i brani potrebbero non comparire immediatamente all’interno della propria libreria. Ovviamente le canzoni non potranno essere riprodotte da altri utenti, nemmeno da quelli che condividono un abbonamento al piano Famiglia.

I brani caricati su Google Play Musica

Una mossa che possiamo interpretare come l’ennesima conferma del fatto che Google ha pianificato un progressivo abbandono di Play Musica in favore di Play Music. Chi come il sottoscritto ha già caricato migliaia di propri brani sulla prima delle due piattaforme non deve comunque temere: presto sarà possibile effettuare la migrazione dell’archivio da un servizio all’altro, evitando così la scocciatura di dover nuovamente eseguire l’upload.

Fonte: Google

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