Tutti gli anni a primavera, i produttori presenti al Mobile World Congress annunciano con grande entusiasmo le novità dei propri smartphone. Tuttavia, rispetto alla marea dei dispositivi presentati in autunno, la ribalta del MWC diventa un semplice siparietto, poiché Apple, Google, LG e affini propongono in continuazione smartphone al top. Come è possibile quindi attirare l’attenzione? Huawei si è spremuta le meningi e il Mate 10 Pro dovrebbe rivelarsi veramente intelligente, attribuendosi a pieno diritto il termine smartphone. Si tratta solo di una trovata di marketing o il dispositivo offre veramente qualcosa di smart?
Huawei Mate 10 Pro
Display nitido e spigoloso
Negli ultimi anni, Huawei si è fatta conoscere per i suoi smartphone della serie P, ma la punta di diamante di questo produttore sono sempre stati i dispositivi serie Mate. Già il predecessore Mate 9 si distingueva per un display XXL, un hardware veloce e una potente batteria di lunga autonomia. Huawei continua ad adottare questa formula di successo anche con il Mate 10 Pro, che offre tecnologia e design più attuali. Anziché un normale schermo LCD, l’utente potrà ora godere di un luminosissimo display OLED (6 pollici), racchiuso in un case dalla forma allungata nel formato 18:9, analogamente alla serie Galaxy di Samsung e all’iPhone X. Anche il Mate 10 presenta ora la parte posteriore in vetro, come i modelli top di gamma di Samsung e Apple. Innovazione intelligente: grazie ad un adattatore HDMI, il Mate 10 Pro potrà essere collegato ad un monitor in alternativa a un PC, senza necessità di una docking station.
Huawei Mate 10 Pro
Mostro d’intelligenza ancora in fasce
Relativamente alla velocità di lavoro, il nuovo processore Kirin 970 non mostra alcun punto debole. Il processore Kirin 970
viene realizzato direttamente da Huawei e si tratta di una CPU
octa-core, con dodici core grafici e un processore ad hoc per
l’intelligenza artificiale.
Analogamente ad un bambino, l’intelligenza artificiale del Mate 10 Pro dovrebbe imparare quotidianamente qualcosa di nuovo. Ad esempio, tenere sotto controllo l’autonomia della batteria e ricordare prontamente all’utente di ricaricare lo smartphone prima d’intraprendere un lungo viaggio. Ad ogni buon conto, l’autonomia della batteria di 14 ore si rivela senz’altro al top e decisamente migliore di quella offerta da Samsung o Apple.
Processore Kirin
L’intelligenza artificiale si rivelerà d’aiuto fornendo anche un traduttore per una dozzina di lingue straniere, utilizzabile pure offline e inoltre la IA offre la possibilità di poter riconoscere i soggetti in una foto. Nell’uso pratico, questa funzione si è rivelata affidabile. Questa caratteristica non si rivela però rivoluzionaria, poiché offerta anche da altri produttori tramite un’App.
Huawei Mate 10 Pro
Fotocamera: pregi e difetti
Nel Mate 10 Pro, anche il comparto fotografico si rivela interessante, poiché offre una camera duale realizzata da Leica. Un sensore a colori da 12 Megapixel e una risoluzione di 20 MP per foto in bianco e nero, consentono di eseguire inquadrature nitide con un doppio zoom e di ottenere ritratti, con possibilità di inserire effetti per la profondità di campo. Il diaframma (1,6) si rivela più luminoso rispetto alla concorrenza.
Huawei Mate 10 Pro
L’intelligenza artificiale dovrebbe essere in grado di selezionare anche le corrette impostazioni della fotocamera per le rispettive inquadrature. In alcune situazioni, tutto ha funzionato perfettamente ma, in altre, i risultati sono stati molto scadenti. Nelle prove di laboratorio, utilizzando ad esempio elevati valori ISO con luce scarsa, incomprensibilmente le foto sono risultate talvolta nebbiose e con intenso rumore digitale.
Huawei Mate 10 Pro
Funzioni analoghe sono offerte anche da altri smartphone top di gamma, prive dell’etichetta che attesta la presenza dell’intelligenza artificiale. Sotto questo aspetto, Huawei dovrà apportare migliorie rilasciando un update.
CONCLUSIONI
Huawei ha racchiuso la batteria da maratoneta in un elegante case di vetro con un sottile display OLED. Grazie a questo look elegante, Huawei recupera finalmente terreno nei confronti di Samsung e Apple. Anche relativamente alla fotocamera, l’azienda cinese ha fatto dei progressi, ma il software necessita ancora di una messa a punto. Riguardo al chip per l’intelligenza artificiale, pubblicizzato a gran voce, il suo potenziale al momento non si rivela estremamente affidabile.
Risulati