Spotify acquista Podsights e Chartable, puntando forte sui podcast

Spotify continua fermamente a credere nei podcast: l'acquisizione di Podsights e Chartable rappresenta solo l'ennesima conferma a ciò.
Spotify acquista Podsights e Chartable, puntando forte sui podcast

Spotify ha annunciato l’acquisizione di Podsights e Chartable, grazie a cui il colosso svedese dell’audio in streaming intende rafforzare la sua attenzione sui podcast, sempre più in voga negli ultimi tempi. Il prezzo dell’accordo non è stato rivelato: si tratta comunque della prima grande acquisizione messa a punto quest’anno dalla società.

Spotify “raddoppia” la sua scommessa sui podcast

I nuovi acquisti si aggiungono a quelli simili effettuati dal servizio di streaming negli scorsi anni, tra cui l’acquisto di Megafone nel 2020 (società di tecnologia per podcast) ed Anchor nel 2019 (piattaforma per la creazione di questa tipologia di contenuti).

Sia Podsights che Chartable consentono ai podcaster di includere nelle loro trasmissioni specifici tag utilizzati per tenere traccia di chiunque effettui l’ascolto dell’annuncio pubblicitario e, subito dopo, agisca di conseguenza. Spotify prevede di utilizzare la tecnologia di Podsights anche al di fuori del podcasting, in modo che la sua efficacia si riversi su tutta la piattaforma in generale, inclusi gli annunci audio all’interno di musica e gli annunci video.

L’acquisizione di Chartable sembra essere più diretta agli stessi podcaster piuttosto che agli inserzionisti, specie considerando le peculiarità degli SmartLinks. Questi strumenti dovrebbero rendere più facile per gli editori comprendere ed analizzare le informazioni sul pubblico in ascolto, dando altresì modo di far crescere il bacino d’utenza e di riflesso la loro attività sulla piattaforma.

Nel complesso, stiamo parlando di accordi commerciali che avranno un notevole impatto su Spotify in termini pubblicitari e di qualità del servizio. Chi investe in sponsorizzazioni tramite la piattaforma deve quindi essere ben cosciente di quale sia il target finale e, soprattutto, capire in che percentuale l’ascolto delle pubblicità tenda poi a trasformarsi in azione, così da ottimizzare al meglio l’utilizzo del budget a disposizione. Una mossa strategica che, secondo le intenzioni di Spotify, dovrebbe conferire enormi benefici sia agli inserzionisti e sia ai creator.

 

Fonte: TheVerge

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