Alliance for Wireless Power (A4WP) e Power Matters Alliance (PMA) uniranno le forze: in questo modo scenderà a due il numero di contendenti sul campo di battaglia della ricarica senza fili, e questo non potrà che avvantaggiare i consumatori. Con meno "standard" in circolazione ci vorrà poco prima che le aziende produttrici di dispositivi elettronici scelgano per chi parteggiare: il risultato dovrebbe essere che entro pochi anni smartphone, tablet e altri dispositivi come personal computer e monitor potranno essere ricaricati o tenuti in funzione senza cavo di alimentazione.
Ricarica wireless
La fusione tra A4WP e PMA è stata annunciata in concomitanza con il Computex di Taipei: non è stata ovviamente una coincidenza, poiché sul tappeto ci sono gli interessi di moltissimi nomi pesanti del mondo ICT che sono tutti rappresentati nella fiera che si svolge a Taiwan. Non a caso uno dei primi commenti alla notizia giunge da Intel, che nel corso di un evento pubblico ha lodato l’accordo tra i due consorzi promettendo di liberare presto i laptop dal fastidio del caricabatterie.
L'annuncio è particolarmente significativo poiché i due consorzi hanno puntato negli anni a due approcci tecnologici completamente diversi. A4WP ha puntato sulla risonanza, che permette di ricaricare a distanza l'apparecchio, mentre PMA sull'induzione che prevede un contatto diretto tra dispositivo e una superficie appositamente realizzata: ciascuno dei due approcci ha vantaggi e svantaggi sul lato pratico, ma l'unione dei due in un solo standard promette di migliorare drasticamente l'esperienza d'uso incrementando la flessibilità e l'efficienza complessiva.
Il vero punto della questione è riuscire a erogare più energia in meno tempo: la ricarica wireless paga spesso dazio soprattutto nei tempi necessari rispetto a un tradizionale caricabatterie con cavo, e ha dei limiti significativi sul numero massimo di watt che è in grado di sostenere nel trasferimento. Se, anche con l'aiuto di Intel e di altri nomi importanti che siedono già nei consorzi in ballo (Samsung, Qualcomm, Duracell ecc), si riuscirà a superare questi limiti allora per la ricarica wireless si aprirà una nuova era di diffusione di massa.
Ricarica wireless
Per ora isolata resta l'altra entità impegnata nel settore: l'alternativa offerta da WPC con il suo protocollo Qi ha molti tratti in comune con il lavoro svolto fin qui da PMA, e non è impossibile pensare che anche in questo caso i cammini possano essere convergenti. In ogni caso d'ora in avanti dovrebbe essere più semplice mettere in piedi dei chip che supportino entrambi: Samsung l'ha già fatto nel suo Galaxy S6, che supporta la ricarica per induzione sia in versione PMA che WPC, e ci si attende che in futuro questa circostanza diventi sempre più frequente.