Siamo portati ad associare Qualcomm al mondo dei processori. Dopo tutto, è la società costruttrice del notissimo Snapdragon, chip che alberga all’interno di una miriade di smartphone di successo presenti in commercio.
Da qui a poco potrebbe però cambiare lo scenario, visto che la società americana ha deciso di allargare il paniere e buttarsi nel mercato delle videocamere di sicurezza. Che Qualcomm abbia l'eclettismo nel sangue dovevamo immaginarlo già quando aveva annunciato una joint venture nel campo dei droni.
Checché se ne dica, in ogni caso, la nuova avventura ha comunque basi solide: Qualcomm si introduce nel campo delle videocamere di sicurezza forte della sua esperienza nell'elaborazione delle immagini e nelle tecnologie di rete. Proprio l'elaborazione delle immagini unita a chip intelligenti potrebbero creare nuove soluzioni nell'ambito della video-sicurezza.
Qualcomm
Per Qualcomm le telecamere di sicurezza sono inefficienti e sprecano risorse. Registrare tutto per poi mandarlo in Rete occupa spazio e satura la banda. Senza contare il tempo che si perderebbe, in caso di necessità, a riguardare ore e ore di filmati alla ricerca del punto che interessa. Qualcomm costruirà perciò, in collaborazione con Thundersoft, delle videocamere intelligenti che sappiano attivarsi nei momenti cruciali: se dovessero essere chiamate a filmare malintenzionati, ad esempio, non si attiverebbero al movimento di veicoli concenttrandosi solo sui trasgressori.
La videocamera smart
Le videocamere in oggetto monteranno il processore Snapdragon 618, che appartiene alla fascia media dei chipset Qualcomm e garantiscono alto rendimento a basso consumo. Ma la parte più interessante non va cercata nel chip della videocamera in sé e per sé, quanto nella capacità della videocamera stessa di rilevare i volti, del monitoraggio multi-oggetto e di quant'altro legato all'analisi computerizzata delle immagini.
Le videocamere saranno dotate di modem MDM9207-1 o MDM9206 LTE. Sono modem che nascono inizalmente per lavorare nel campo avveneristico dell'IOT (l'Internet delle cose) e supportano le connessioni 4G LTE, Bluetooth 4.1 e il GPS.
Non si vive di solo processori
La mossa di Qualcomm non va letta come quella di una compagnia in difficoltà che si aggrappa a nuove opzioni per restare a galla. Qualcomm, in questo momento, gioca consapevolmente il ruolo del leone nel campo della telefonia mobile, anche se Apple costruisce in proprio i suoi A9 e Samsung potrebbe vivere tranquillamente di soli suoi chip Exynos.
Qualcomm batte strade alternative perché ha la forza e le risorse necessarie per poter provare, senza pericolo di cadere, percorsi ad essa ignoti: avventurarsi in campi nuovi, come possono essere quello dei droni o dello IOT applicato alla videosorveglianza, con proficuità e successo può servire a una compagnia sana per consolidare maggiormente la propria posizione.