MediaTek punta al mercato degli smartwatch

Il nuovo SoC a due soli core Cortex A7 si propone come alternativa economica ed energeticamente efficiente.

Il processore presente in decine di smartphone Android prodotti in Cina è realizzato MediaTek. Perché? Si tratta soprattutto di una scelta economica – i chip sono in effetti meno costosi – e in parte anche autarchica: componenti cinesi su apparecchi cinesi, venduti per il mercato cinese. A breve, però, questo produttore potrebbe diventare il leader anche dei SoC per smartwatch. 

Qualche giorno fa, infatti, durante il CES 2015 l’azienda Taiwanese ha annunciato il lancio di un nuovo prodotto: l’MT2601. Questo SoC – basato su architettura ARM – è stato concepito per essere utilizzato principalmente sui dispositivi cosiddetti "indossabili", in particolar modo sugli "orologi intelligenti".

L’obiettivo di questa mossa è di fare man bassa del mercato degli smartwatch, in particolar modo di quelli che montano Android Wear come sistema operativo. Al momento – se si esclude il Moto 360 – la quasi totalità di questi apparecchi usa un processore Snapdragon, realizzato dall’americana Qualcomm. Ma questo significa montare il motore di una fuoriserie sotto la carrozzeria di una utilitaria, in altri termini le risorse di questo chip sono davvero sprecate per il compito che l’intero "System on a Chip" è chiamato a svolgere. Lo Snapdragon 600 oggi è montato su diversi smartphone e tablet di fascia medio-alta – come ad esempio l’ASUS Padfone Infinity, l’Oppo Find 5 o l’HTC One (m7) – dove può esprimersi al meglio, in tutta la sua potenza: sotto lo schermo di un orologio è davvero troppo. Dunque per un apparecchio dalle poche e discrete funzioni – che funziona appieno solo per pochi minuti al giorno, senza collegarsi alla rete telefonica, e con uno schermo risicato, sarebbe più indicato un processore ugualmente al passo coi tempi dal punto di vista della tecnologia contenuta ma di certo meno potente o "performante".

Ed ecco che qui arriva l’idea di MediaTek: un chip economico, adatto agli smartwatch, che funzioni al meglio e senza sprechi di sorta. L’MT2061 è costruito con core di tipo Cortex-A7, solo due, ma sufficienti a fare ciò per cui sono stati concepiti e supportati peraltro da una valida GPU: la MALI-400 (sempre sviluppata da ARM), in grado di supportare schermi sino alla risoluzione massima di 960×540 pixel (qHD). 

MediaTek MT2601
MediaTek MT2601

Il SoC MediaTek MT2601 non è una chimera, pare sia già in produzione, dunque nelle prossime settimane potremmo già ricevere notizia del lancio dei primi modelli di smartwatch che lo integrano.

MediaTek non è certo l’ultima arrivata: nel 2013 era la 16sima azienda del suo settore per fatturato (dato Wikipedia) – un volume d’affari di poco inferiore a quello di AMD – e la sua posizione in classifica potrebbe nel frattempo anche essere cambiata. Inoltre qualche settimana fa, agli GSA Awards 2014 (la festa di premiazione dell’associazione mondiale dei produttori di chip) ha anche ricevuto il premio "Semiconductor Company of the Year". Insomma un brand rilevante nel mercato dei processori a tal punto da essere stata scelto recentemente come partner anche da due big dell’elettronica: Google e Sony

La prima collaborazione in questo caso si è concretizzata nel progetto "Google Cast" (attraverso il chip MT8507, specificatamente pensato per lo streaming audio) e nella prima piattaforma di TV Ultra HD realizzata per Android TV – integrazione della tecnologia di Mountain View  direttamente sul SoC MT5595. Con la seconda azienda si è trattato di collaborare per il lancio del primo Android TV a marchio Sony (televisore con schermo 4K2K e sistema operativo "Android Lollipop" ottimizzato appunto per le TV).

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