Il difetto hardware che pare affligga il SoC Qualcomm Snapdragon 810 non è poi così grave come era stato dipinto nei giorni scorsi. Le ultime notizie in merito riportate da Digitimes sanciscono che non ci dovrebbero essere problemi per l’uscita sul mercato dei primi terminali che incorporano la tecnologia del chipmaker statunitense, tra i quali figurano l'LG G Flex 2 e lo Xiaomi Mi Note Pro.
Qualcomm Snapdragon
A quanto si apprende, sussiste qualche problema di design per lo Snapdragon 810 che sarà probabilmente risolto in una revisione successiva del prodotto. Tuttavia la differenza in termini di prestazioni non dovrebbe essere tanto significativa da pregiudicare in modo drastico le qualità del chip: più che del consumo energetico o del calore prodotto, gli addetti ai lavori paiono perplessi sull'approccio costruttivo scelto per questo SoC, realizzato secondo l'architettura big.LITTLE per la prima volta da Qualcomm che dunque potrebbe peccare di un po' di inesperienza.
A tal riguardo, il design adottato è piuttosto standard rispetto a quello di riferimento ARM: ciò che difetta potrebbe essere l'esperienza nell'ottimizzare driver e tutti gli strati software che si interfacciano sull'hardware visto che si tratta della prima volta che Qualcomm si avventura in questo territorio. L'Exnynos di Samsung ha già adottato la stessa architettura nel 2014, dunque l'azienda coreana ha già avviato da oltre 12 mesi il processo di affinamento che potrebbe assicurarle ora un vantaggio competitivo (oltre al processo di produzione a 14nm, contro i 20 di Snapdragon 810).
In ogni caso non ci sarà alcun ritardo nella fornitura di SoC ai clienti: LG e Xiaomi sono entrambe prossime a commercializzare i rispettivi dispositivi a partire da febbraio, e hanno accettato di buon grado i lotti di chip giunti dalle fabbriche che lavorano per Qualcomm.