La Russia sta legalizzando la pirateria per rispondere ai videogiochi?

Se l'industria dei videogiochi boicotta e sanziona la Russia a modo suo, il governo risponde iniziando a legalizzare la pirateria.
La Russia sta legalizzando la pirateria per rispondere ai videogiochi?

La risposta dell’industria dei videogiochi nei confronti della Russia per l’attacco all’Ucraina è stata forte e coesa: la reazione del governo però adesso starebbe strizzando l’occhio ad alcune forme di pirateria, almeno secondo quanto riporta il quotidiano statale Rossiyskaya Gazeta.

City AM fa sapere che l’esecutivo russo avrebbe già modificato alcune regole locali sulla proprietà intellettuale al fine di aggirare i diritti detenuti dai titolari di brevetti occidentali. Il rapporto spiega, senza troppi giri di parole, che la Russia sta legalizzando la pirateria in modo efficace introducendo nuove leggi che consentono alle aziende di utilizzare le innovazioni provenienti dai paesi “ostili” senza pagare le royalties dovute.

La Russia legalizza la pirateria in risposta al boicottaggio dei videogiochi? La situazione

Precisiamo subito: le leggi di cui si parla permettono teoricamente ai produttori russi di produrre determinati beni che solitamente vengono forniti da società occidentali. La cosa però potrebbe presto estendersi anche all’utilizzo di software senza licenza ufficiale.

C’è un documento governativo, intitolato e tradotto alla meglio in “Piano d’azione prioritario per garantire lo sviluppo dell’economia russa nelle condizioni di pressione delle sanzioni esterne“, che si riferisce alla potenziale “cancellazione della responsabilità per l’uso di software senza licenza nella Federazione Russa se di proprietà di un titolare di copyright di paesi che hanno sostenuto le sanzioni“.

La misura propone di coprire la responsabilità sia civile che penale: questo significa che, se venisse approvata, la Russia non sanzionerebbe chiunque utilizzerà illegalmente del software il cui titolare del copyright ha sede in uno dei paesi considerati “ostili”: Italia, come ben sappiamo, compresa.

Il discorso vale anche per l’utilizzo di IP: i russi potranno sfruttare IP di paesi esteri per aggirare i blocchi del mercato dei videogiochi senza il timore di essere puniti.

È una contro-sanzione alle maggior parte dei produttori videoludici che in questi giorni hanno sospeso le vendite dei propri giochi in Russia, incluse Sony e Microsoft, che hanno fermato anche le nuove distribuzioni di console Xbox e PlayStation.

Fonte: VGC.com

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