I due principali rischi a cui si va incontro durante l’utilizzo di una batteria – qualsiasi tipo di batteria – sono l’incendio e l’esplosione. Chi le progetta, ovviamente, cerca sempre di ridurre al minimo queste eventualità: purtroppo è quasi impossibile eliminarle del tutto.In futuro però potremmo sbarazzarci definitivamente di questo rischio. Usando il kevlar.
L’incendio e l’esplosione di un batteria potrebbero cioè diventare presto un lontano ricordo grazie all’utilizzo di questo materiale che ai più è noto per essere la fibra incredibilmente resistente con cui vengono costruiti i giubbotti anti-proiettile.
Secondo un articolo di ABC News, un team di ricercatori dell’Università del Michigan ha messo a punto un particolare tipo di batteria agli ioni di litio che fa uso anche del kevlar per ridurre al minimo (se non eliminare del tutto) il rischio di auto-combustione.
Il kevlar – lo ricordiamo – ha come caratteristiche peculiari la resistenza al calore e l’elasticità: due qualità che pare facciano proprio al caso di queste batterie anti-incendio.
Batteria agli ioni di litio
Nel prototipo di questa nuova batteria – messa a punto dal gruppo di studiosi capeggiati dal professor Nicholas Kotov – è stato usato il kevlar per creare una membrana con dei micro-fori che sono larghi a sufficienza per far passare gli ioni di litio (e quindi creare la carica) ma piccoli abbastanza per prevenire la creazione di dendriti. I dendriti altro non sono se non strutture a forma di selce create dall’accumulo di atomi. Quando l’eccessivo accumulo di atomi forma dei dendriti lunghi a sufficienza per fare entrare in contatto i due poli della batteria, ecco che si attiva il corto circuito all’intero della batteria e questo porta all’esplosione della stessa o quanto meno al rischio di un incendio. La nuova membrana sviluppata dai ricercatori di cui sopra dovrebbe appunto ridurre al minimo questo rischio.
Ma questo non è tutto perché le nuove batterie con membrane al kevlar sarebbero anche in grado di accumulare maggiore energia all’interno di una cella delle stesse dimensioni. Dunque con questa nuova avremmo batterie più sicure e più efficienti. O più piccole, se vogliamo: perché ovviamente, a parità di energia che vogliamo accumulare, con questo sistema avremmo bisogno di meno spazio per l’accumulazione.
Tutto molto bello, ma c’è da aspettare. Teoricamente questo nuovo modello di batterie è pronto ma necessita ancora di messa a punto per essere messo in commercio. Si stima infatti che l’inizio della sua produzione non avverrà prima dell’ultimo trimestre del 2016. La speranza che arrivino a breve nei dispositivi portatili che usiamo, comunque, non è campata in aria, perché pare che 30 aziende (di cui però non si conosce il nome) si siano dimostrate già interessate al progetto, avendo chiesto campioni di questa batteria per testarla.