I mondi ARM e x86 finalmente collidono. Loongson Technology – un produttore di processori cinese non molto noto – ha presentato due nuovi chip che integrano la tecnologia sufficiente ad eseguire software sviluppato per l’uno o l'altro tipo di architettura. Finora i due mondi erano rimasti sempre separati, ma i tempi sono ormai maturi perché le cose cambino.
Loongson chip
I due blocchetti di silicio – che prendono il nome di Loongson 3A2000 e 3B2000 – sono processori quad-core MIPS a 64 bit, basati su LoongISA, un'avanzata versione dell'architettura Mips64.
Dei due chip il 3A2000 è quello di fascia alta, ossia il modello dotato della CPU a maggiore potenza di calcolo; ciò lo rende ideale per essere integrato in computer ad alte prestazioni e vari prodotti di elettronica di consumo, come ad esempio desktop PC, portatili, router di rete e – perché no – persino server casalinghi. In entrambi i casi, comunque, siamo di fronte a processori dotati di tutta la tecnologia necessaria per svolgere compiti anche di notevole difficoltà; il loro è infatti un design decisamente sofisticato. I due chip – oltre ad eseguire codice x86 e ARM – dispongono anche di LoongBT, una tecnologia proprietaria che permette la traduzione del codice in linguaggio binario per sistemi Linux.
Non è chiaro comunque se Loongson possieda le necessarie licenze per la produzione di questo tipo di processori. Sappiamo benissimo che Intel non è propensa a concedere facilmente i suoi brevetti; eppure qualche tempo fa – all'inizio del 2015 – circolarono in Rete voci secondo cui Loongson e AMD fossero in procinto di accordarsi per la cessione di licenze relative ai processori con architettura x86. Tuttavia da allora non è stato annunciato ufficialmente alcun accordo tra le due società.