Signore e signori, ecco a voi l’iPod (2004) con a bordo l’app di Spotify. Calmi, calmi: prima di eccitarvi più del dovuto, sappiate che non si tratta di un semplice sideload dell’app: le cose stanno diversamente. Di fatto, il modello di iPod hackerato da Guy Dupont (noto youtuber) non ha un modulo internet al suo interno, pertanto non ha modo di collegarsi alla piattaforma di streaming on demand in alcun modo. E allora – vi chiederete voi – come avrà fatto?
sPot: l’iPod che si collega alla rete
Il dispositivo “sPot” dispone sia della connettività WiFi che Bluetooth, che gli consente di connettersi sia agli altoparlanti wireless che alle cuffie, inoltre vanta un display a colori e una batteria da 1.000 mAh. Lo sappiamo: se siete dei puristi dell’audio, odierete la parte successiva: il jack per le cuffie nella parte superiore del dispositivo è semplicemente messo lì per estetica e non funziona affatto. Il cuore del dispositivo è infatti il Raspberry Pi Zero W da $ 10. C’è anche un motore che crea un feedback tattile quando si utilizza la ghiera cliccabile. Per la carica dell’oggettino, c’è una porta Micro-USB. Anche se avremmo preferito una connessione USB-C, la Micro-USB è sicuramente un miglioramento rispetto al connettore a 30 pin di Apple (ve lo ricordate?).
Tutto sommato, tutti i componenti sono costati a Dupont meno di 100 dollari. L’elemento più costoso sembra essere stato lo schermo a colori (40 dollari) che il ragazzo ha acquistato in rete per sostituire quello originale monocromatico dell’iPod del 2004. Il motivo dietro il prezzo elevato del pannello risiede nel fatto che oggi, la maggior parte di produttori non produce più display così piccoli.
Il fatto che il dispositivo funzioni così bene è dovuto a un po’ di fortuna. Dupont ha trovato un articolo di Hackaday di dieci anni che descrive in dettaglio come funziona uno dei connettori all’interno dell’iPod: ciò gli ha permesso di far interagire la ghiera cliccabile con tutti gli altri componenti.
Il cuore pulsante che alimenta lo sPot è un mix di software scritto da Dupont e un’app chiamata Raspotify, la quale consente ad un computer Raspberry Pi di accedere al servizio di streaming tramite Spotify Connect API. L’interfaccia front-end che ha codificato consente persino a sPot di cercare canzoni, anche se, come potrete immaginare, senza tastiera touchscreen, può volerci diverso tempo per inserire anche solo un paio di caratteri.
Morale della favola: se avete un vecchio iPod inutilizzato da qualche parte in un cassetto e vorresti fare ciò ha fatto lo youtuber, sappiate che Dupont ha caricato una panoramica dettagliata su Hackaday. È anche in procinto di caricare il software che ha scritto per il progetto su GitHub.
Sicuramente sarà un progetto inutile nel 2021, ma non possiamo negare che non sia divertente! Ci proverete?