Dopo aver curiosato all’interno di quasi tutti gli smartphone, tablet e laptop in commercio, iFixit ha deciso di dare un’occhiata all’interno di uno degli ultimi gioiellini tecnologici arrivati di recente sul mercato: il drone DJI Mavic Air 2.
Il teardown ha lasciato tutti a bocca aperta, facendo sperare che anche gli smartphone in futuro possano seguire uno schema costruttivo simile.
DJI Mavic Air 2: più semplice da riparare di uno smartphone
L’ultimo robot volante di DJI risulta infatti davvero molto semplice da riparare, perché molto meno compatto e angusto rispetto alla maggior parte degli smartphone moderni, ricordando piuttosto l’interno dei telefoni cellulari di un tempo.
Staccare la batteria, spiegano gli esperti di iFixit, operazione di solito estremamente complicata e delicata quando si smonta uno smartphone, per via soprattutto della quantità di colla che i produttori di device vi applicano per tenerla ferma, è stato facilissimo.
Diversamente da come ormai avviene con gli smartphone, le batterie del DJI Mavic Air 2 sono state progettate per essere facilmente sostituite. A tenere ogni parte al suo posto vi sono delle viti standard. Solo qualcuna è posizionata un po’ più nascosta. Nonostante ciò, a quanto pare, smontare un drone Mavic Air 2 è un’operazione piuttosto banale e alla portata di tutti.
Tra le note negative, o perlomeno delicate, ci sono i fili dei motori saldati proprio sulle punte. Considerando che questi sono quelli che hanno maggiori probabilità di rompersi, potrebbe essere necessario un po’ più sforzo per riuscirli a sostituire in modo autonomo, fai da te, rispetto alle altre parti del drone.
Complessivamente, iFixit ha assegnato al DJI Mavic Air 2 un punteggio di riparabilità di 6 su 10, un livello che pochi smartphone moderni si sono dimostrati in grado di raggiungere. Tanto per citarne qualcuno: il Galaxy S20 Ultra ha ottenuto un punteggio di riparabilità di 3 su 10, ancora meno l’Huawei Mate XS, che ha ottenuto 2 su 10.