Le tre società più note su Internet, ovvero Facebook, Twitter e Google, hanno ricevuto un avvertimento ufficiale da parte di Roskomnadzor, istituto di vigilanza russo che copre l’intero settore delle telecomunicazioni e di Internet.
In pratica, l’ente di vigilanza ha spedito lettere ufficiali a Google, Twitter e Facebook ricordando loro la necessità di conformare le proprie attività alla normativa che impone alle aziende di Internet a trasmettere i dati sui blogger russi che hanno più di 3.000 lettori al giorno, oltre alla chiusura dei siti o delle pagine ritenute da Roskomnadzor come eversive o pericolose per l’ordine pubblico.
Alexander Zharov, a capo dell'istituto federale russo
La legislazione, approvata lo scorso anno e da molti ritenuta al limite della censura, permette agli inquirenti russi di bloccare siti senza un ordine del tribunale, e obbliga i blogger molto seguiti a registrarsi presso un ente governativo che ne verifica l’attività.
Nell’ultima relazione sulla trasparenza, Google ha dichiarato di aver ottemperato a circa il 5% delle 134 richieste di informazioni da parte del governo russo, durante la seconda metà del 2014, fornendo solo alcune delle informazioni richieste. Twitter ha invece dichiarato di aver respinto 108 richieste, mentre Facebook si è categoricamente rifiutata di rispondere alle due richieste ricevute l'anno scorso. Le tre aziende ricevono molte più richieste da parte del governo degli Stati Uniti, con tassi di risposta più elevati, anche perché hanno sede negli USA e per questo rispondono alle leggi degli Stati Uniti.
Il portavoce di Roskomnadzor, Vadim Ampelonsky, ha detto che Google, Facebook e Twitter usano protocolli di crittografia che impediscono all'agenzia di bloccare pagine o siti specifici, lasciandole l’unica possibilità di bloccare interamente i servizi: "Ci rendiamo conto che tali servizi siano registrati sotto giurisdizione degli Stati Uniti, ma crediamo che debbano dimostrare lo stesso rispetto alla legislazione della Russia”. Nel caso ciò non avvenisse, l’ente di vigilanza sarebbe costretto ad applicare sanzioni.
Non è ovviamente dato sapere in cosa possano consistere tali sanzioni. Tuttavia, dato che la maggior parte del traffico di Facebook e di Twitter avviene su piattaforma mobile, e che Android è il sistema operativo più diffuso, è possibile che le sanzioni possano esplicarsi nel blocco, sulla rete mobile, dei servizi di Google.