In principio li utilizzavamo per telefonare. Ora invece ci siamo ormai abituati a far tutto con i nostri telefonini: fotografare, sentire musica, al limite anche programmare la lavastoviglie a casa.
Ma il sistema che ha messo a punto l’università di Barkeley in California va ben oltre quello che abbiamo mai immaginato di poter fare con un videofonino. Analizzare il sangue!
Al di là dello stupore che può inizialmente suscitare una idea del genere, la trovata ha dei fini ben più seri e speriamo possano anche diventare al più presto alla portata di tutti.
Gli studiosi americani hanno infatti realizzato un modulo che montato su un comune Nokia N73 riesce a catturare immagini ad altissima definizione su campioni di sangue da trasmettere ai centri esperti laddove le distanze o la mancanza di tali tecnologie, renda impossibile un analisi completa in loco.
Nokia N73 con microscopio remoto
Ancora più incredibile il costo del primo prototipo: solo 60 euro!
E’ facile immaginare quali benefici in termini di velocità e di qualità dell’assistenza se ne possano trarre: proviamo ad immaginare la sconfinata campagna americana, ma anche da noi dove i centri di eccellenza per la medicina sono distribuiti in maniera disuniforme sul territorio nazionale; pensiamo infine ai paesi sottosviluppati dove certe strutture sono completamente assenti.
Un equipe di studenti, guidati dal professor Daniel Fletcher, della suddetta università, ha scoperto come sia relativamente semplice integrare un sistema di lenti sulla fotocamera di un telefono cellulare. Gli studi hanno anche dimostrato come le immagini raccolte siano sufficienti a fornire tutti i dettagli di cui medici necessitano per identificare parassiti (es. Malaria) o cellule cancerose.