I migliori smartphone gaming

I miglior smartphone gaming oltre che a giocare offrono prestazioni eccellenti per altre attività, vediamo quali sono i modelli più commercializzati.
I migliori smartphone gaming

Solitamente un comune smartphone top di gamma è in grado di regalare delle esperienze di gioco molto elevate, ma il mercato propone oggi prodotti studiati appositamente per il gaming. Vediamo quindi qual sono i migliori smartphone gaming che offre il mercato attuale.

Quali caratteristiche deve avere uno Smartphone Gaming?

Rispetto ai prodotti tradizionali, gli smartphone gaming consentono di godere di un’esperienza di gioco più gradevole e appagante, con migliori prestazioni date da un hardware con velocità e memoria adeguata e da una maggiore interazione con i comandi.

Iniziamo con il dire che uno smartphone da gaming deve avere un display molto definito, dai colori brillanti e un’ottima sensibilità del touch screen. La durata della batteria è fondamentale, quindi avremo un’autonomia molto elevata per non dover cercare una presa elettrica nel bel mezzo di una partita.

Per avere un maggiore effetto immersivo del gioco un ottimo e potente audio è indispensabile per ottenere sensazioni di presenza dovute alle vibrazioni e l’intensità sonora.

Un’altra caratteristica molto importante che determina un buon smartphone gaming è la compatibilità con gli accessori, i vari controller e altri strumenti dedicati, che migliorano notevolmente le sessioni di gioco.

Vediamo dunque quali sono i migliori smartphone gaming.

Xiaomi Pocophone F1

Xiaomi Pocophone F1

Equilibrio tra stile, innovazione tecnologica, e prestazioni rendono questo Xiaomi Pocophone F1 un device che si difende molto bene dai suoi concorrenti nell’elenco dei migliori smartphone gaming.

Sul frontale è disponibile una selfie camera da 19.9 MP. La fotocamera, a dar corpo al potenziale di scatto del device, permette una definizione di 12 megapixel con un’apertura focale f/1.90. Grazie alle potenzialità dei sensori posteriori è possibile registrare video in 4k.

Sul fronte dell’autonomia, abbiamo notato che questo telefonino risulta del tutto interessante, visto che è dotato di una batteria da 4000 mAh che, a seconda dell’utilizzo, può garantire fino a 2 giorni di autonomia con una sola ricarica. Sono molti gli aspetti che gravano sulla durata della carica: i mAh di capacità sono quindi solo il punto di partenza di un ragionamento che deve tenere in considerazione anche connessione, app, streaming, ottimizzazione software e molti altri aspetti ancora.

Sotto lo chassis l’elaboratore principale è un SoC Qualcomm Snapdragon 845 da 8 core e 2.7GHz di frequenza di clock, insieme a 6 GB di RAM e 64 GB di spazio di archiviazione. In aggiunta è supportata una memoria esterna di massimo 256 GB.

Lo schermo da 6.2 pollici poggia su un pannello di tipologia Super AMOLED resistente ai graffi.

Non si tratta di un campione di mobilità: i suoi 182 grammi di peso dopo un po’ si fanno notare.
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OnePlus 7

OnePlus 7

Caratteristiche tecniche di alto profilo e qualità di assemblaggio molto alta fanno di questo OnePlus 7 uno dei migliori smartphone gaming ambizioso e completo comunque lo si analizzi.

Sotto lo chassis di OnePlus 7 c’è il potente chipset Qualcomm Snapdragon 855, un octa-core con 2.7GHz di clock supportato da 8 Giga di memoria RAM e 256 Giga di spazio di archiviazione interno.

Lo schermo di 6.4 pollici vanta un pannello con tecnologia AMOLED protetto da Gorilla glass 6. Dietro al nome Gorilla Glass vi sono gli sforzi di ricerca e sviluppo del gruppo Corning: dai suoi uffici è nato infatti quel particolare procedimento chimico che ha consentito una forte evoluzione dei display negli anni, cambiando radicalmente la loro resistenza pur di fronte ad una innovazione che ha portato a display sempre più grandi ed a cornici sempre più sottili.

La fotocamera, a dar corpo al potenziale di scatto del device, offre una capacità di 48 MP con un’apertura focale f/1.8. L’aspetto tecnico relativo all’apertura focale non è solo un dettaglio: in questo piccolo numero è descritta la capacità di assorbimento della luce ambientale da parte dell’obiettivo, delineando così il potenziale dello stesso in varie circostanze (ad esempio le foto notturne) e la possibile profondità di campo dello scatto (e conseguentemente la possibilità di gestire un semplice effetto bokeh). Si avvale inoltre di processi di stabilizzazione sia di tipo ottico che elettronico Grazie alle potenzialità della dotazione di bordo è possibile girare riprese video in 4k. Sulla parte anteriore del device c’è una fotocamera, dedicata ai selfie, da 16 megapixel.

Pesa 182 grammi, non proprio un peso piuma.
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Huawei P20 Pro

Huawei P20 Pro

Prestazioni senza cedere alla tentazione del compromesso, design in linea con un progetto di ampio respiro e un comparto software in linea con quanto ci si aspetta da un dispositivo di tale fattura: Huawei P20 Pro punta alla fascia più alta del mercato, agli utenti che ambiscono a device all’altezza delle proprie aspettative. È il dispositivo che incarna meglio il concetto dei migliori smartphone gaming.

Il display da 6.1 pollici poggia su un pannello di tipologia OLED protetto da Gorilla glass 5. L’importanza dell’adozione dei Gorilla Glass per i display sta nel fatto che la soluzione nata nei laboratori Corning è ad oggi lo standard del settore, miglior opzione di fatto per avere a disposizione uno schermo realmente resistente a graffi e piccole cadute.

La batteria è da ben 4000 mAh e questo, assieme all’ottimizzazione di sistema del produttore, permette, secondo la nostra opinione, di avere un’ottima durata. Sono molti gli elementi che hanno specifica incidenza sulla durata della carica: i mAh di capacità sono quindi solo il punto di partenza di un ragionamento che deve tenere in considerazione anche connessione, app, streaming, ottimizzazione software e molti altri aspetti ancora.

A bordo c’è il processore Huawei Kirin 970 da 8 core e 2.3GHz di frequenza di clock, affiancato da 6 GB di RAM e uno storage di 128 GB.

I selfie sono affidati alla camera anteriore: un sensore da ben 24 MP. La fotocamera principale, ad integrare il potenziale di scatto sul lato posteriore, permette una definizione di 40 MP con un’apertura focale f/1.8. Se l’obiettivo della fotocamera offre un’apertura focale ampia, il sensore è in grado di assorbire più luce: una caratteristica utile sia per ottenere un buon effetto bokeh nei ritratti, sia per acquisire immagini senza rumore né disturbo in condizioni di luce proibitive. Dispone inoltre di un meccanismo di stabilizzazione elettronica con l’intervento supplementare di Intelligenza Artificiale Il dispositivo ha la possibilità di registrare video in 4k.

Quando occorre tenere a lungo con sè lo smartphone, il peso conta: 180 grammi sono un quantitativo che si fa sentire e che non rende il device ideale per questo tipo di uso.
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Asus ZenFone 6

Asus ZenFone 6

Il display principale da 6.4 pollici contiene un pannello di tipo LCD TFT.

Sotto il display l’elaboratore principale è un SoC Qualcomm Snapdragon 855 da 8 core e 2.7GHz di frequenza di clock, insieme a 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna.

Un telefonino che unisce una batteria capiente (ben 5000 mAh) a un processore non particolarmente esigente in termini energetici e che quindi non fatica particolarmente ad arrivare alla fine anche della seconda giornata con una singola carica. La ricarica non è, secondo la nostra opinione, più di tanto veloce, ma almeno non servirà metterlo in carica così spesso. La capienza di una batteria è tuttavia soltanto uno degli elementi da tenere in considerazione: ottimizzazione software e velocità di ricarica sono altrettanto importanti per capire se un dispositivo possa ben adattarsi alle proprie abitudini in mobilità.

L’obiettivo principale della fotocamera, a dar corpo al potenziale di scatto del device, permette una capacità di scatto pari a 48 megapixel con un’apertura focale f/1.79. Per capire appieno l’importanza dell’apertura focale occorre ricordare come minore è tale valore, maggiore è la quantità di luce che il sensore è capace di far entrare: questo aspetto condiziona pesantemente tanto la qualità degli scatti in condizioni di scarna luminosità, quanto la profondità di campo raggiungibile per il conseguimento di un buon effetto bokeh. Può contare inoltre su stabilizzazione elettronica. Grazie alle potenzialità delle fotocamere posteriori è possibile filmare video in 4k.

Non è un campione di mobilità: i suoi 190 grammi di peso dopo un po’ si fanno notare.
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Nokia 7 Plus

Nokia 7 Plus

Pur volando appena sotto il livello dei top di gamma, Nokia 7 Plus offre comunque performance adeguate ad uno dei miglior smartphone gaming e soddisfa anche chi nutre specifiche esigenze, gestendo con disinvoltura le applicazioni e i giochi più onerosi per il sistema. Un telefonino, proposto da Nokia nel segmento più alto della fascia media, mira a conquistare una buona fetta della torta senza alcun timore reverenziale nei confronti dei più diretti concorrenti.

Il display principale da 6 pollici è caratterizzato da un pannello LCD TFT.

Generosa, secondo la nostra opinione, la batteria da 3800 mAh che copre una giornata di utilizzo stressante, arrivando a durare anche più di un giorno con un uso leggero. Va tenuta in stretta considerazione, tuttavia, la differenza tra capacità della batteria e autonomia della stessa: ottimizzazione software e abitudini d’uso (app, streaming audio/video, elaborazioni grafiche, web app e quant’altro) sono variabili estremamente importanti che ogni utente deve tenere in considerazione per capire quale possa essere la durata.

Sotto il display l’elaboratore principale è un SoC Qualcomm Snapdragon 660, un octa-core con 2.1GHz di clock, con l’ausilio di 4 GB di RAM e uno spazio di archiviazione di 64 GB.

Sul lato posteriore di Nokia 7 Plus si evidenzia la fotocamera principale da 13 MP, la cui apertura focale è pari a f/2.60. Il telefonino vanta prestazioni ottimizzate grazie alla stabilizzazione elettronica. I sistemi per la stabilizzazione elettronica (denominati “EIS”) hanno la capacità di identificare i tremolii involontari della mano durante la fase di acquisizione, spesso facendo tesoro delle informazioni provenienti dal giroscopio, compensandoli per fornire in output all’utente un risultato privo di rumore. Possono talvolta risultare meno efficaci rispetto alla stabilizzazione OIS specialmente nelle occasioni in cui sono costretti ad operare con sensori di qualità non sopraffina. Grazie alle specifiche dei sensori posteriori è possibile registrare clip video in 4k. Sulla parte anteriore del dispositivo c’è una fotocamera, dedicata ai selfie, da 16.3 megapixel.

Leggero da trasportare, pesa solo 150 grammi.
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Xiaomi Mi 9tXiaomi Mi 9t

 

Da telefono di un tale calibro ci si auspica performance degne di nota. le previsioni sono naturalmente confermate, anche perché Xiaomi Mi 9T nasconde sul telaio tutto ciò che occorre avere. Ampio spazio, quindi, alla fantasia dell’utente sia nell’imaging che sotto il profilo ludico, ambiti nei quali le esigenze fondamentali sono capacità di elaborazione e potenza.

Sulla parte anteriore del dispositivo c’è una fotocamera, dedicata ai selfie, da 19.9 MP. Sul lato posteriore di Xiaomi Mi 9T c’è una fotocamera principale da 48 megapixel, il cui sensore ha apertura focale da f/1.75.Non necessariamente un sensore con un numero di megapixel maggiore permette di scattare immagini migliori rispetto a quanto fa un modulo con una specifica minore. Anzi, talvolta si corre il rischio di ottenere fotografie esclusivamente più ingombranti, ma con una qualità inferiore. La qualità risultante dello scatto è garantita dalla ulteriore affinazione della ripresa ricavata dalla stabilizzazione elettronica. Grazie alla tecnologia dei sensori posteriori è possibile registrare clip video in 4k.

Lo schermo da 6.4 pollici si basa su un pannello con tecnologia Super AMOLED.

Sotto lo schermo di Xiaomi Mi 9T c’è il potente elaboratore principale Qualcomm da 8 core e 2.1GHz di frequenza di clock supportato da 6 Giga di memoria RAM e 128 GB di spazio di archiviazione interno.

Xiaomi Mi 9T è alimentato una batteria da 4000 mAh, che sembra essere in grado di offrire una buona autonomia energetica grazie anche a diverse forme di ottimizzazione software. L’ottimizzazione software è un aspetto di imprescindibile importanza per comprendere la durata di una batteria, ma è partendo dai milliampere della sua capacità che è possibile capire se il device possa rientrare tra le proprie migliori opzioni. Ancor più importanti a tal fine sono le app utilizzate, la loro permanenza in background e la copertura della connessione nella zona in cui si utilizza il dispositivo.

Pesa non poco, 191 grammi.
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Sony Xperia XZ3

Sony Xperia XZ3

Più potente di un medio gamma e più economico di un device di fascia altissima, Sony Xperia XZ3 è il dispositivo Sony più vicino ad uno dei migliori smartphone gaming. Sicuramente da valutare se si ha intenzione di far proprio un telefonino con cui accompagnare le proprie attività quotidiane.

Oltre alla batteria da 3330 mAh, troviamo una combinazione generale software-hardware che ci è parsa in grado di far durare questo telefonino per oltre un giorno senza grossi pensieri. Va tenuta in considerazione, tuttavia, la differenza tra capacità della batteria e autonomia del device: ottimizzazione software e abitudini d’uso (applicazioni in uso e in background, streaming audio/video, editing, web app e quant’altro) sono variabili di grande peso che ogni utente deve tenere in considerazione per capire quale possa essere la durata.

Nello chassis troviamo il chipset Qualcomm Snapdragon 845 da 8 core e 2.7GHz di frequenza di clock, supportato da 4 GB di RAM e una memoria di massa di 64 GB. Lo spazio di archiviazione è espandibile fino a 512 GB di memoria esterna.

Il display da 6 pollici contiene un pannello con tecnologia AMOLED.

Sul lato posteriore di Sony Xperia XZ3 spicca una fotocamera principale da 19 megapixel che ha una focale pari a f/2.00. il telefonino vanta prestazioni ottimizzate grazie alla stabilizzazione di tipo EIS. Grazie alla qualità dei sensori posteriori è possibile registrare file video in 4k. 13.0 megapixel sono la dotazione che Sony ha previsto sul reparto fotografico anteriore di questo smartphone.

Pesa abbastanza, 193 grammi.
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Honor View20

Honor View20

Specifiche tecniche superiori e qualità generale dei materiali molto alta fanno di questo Honor View 20 un telefonino che risulta ambizioso e solido comunque lo si guardi.

A bordo il suo cuore pulsante è un processore Huawei Kirin 980 da 8 core e 2.5GHz di frequenza di clock, supportato da 8 GB di RAM e 256 GB di memoria di massa, caratteristiche ideali ad uno dei migliori smartphone gaming.

Lo schermo da 6.4 pollici poggia su un pannello di tipologia LCD IPS.

Sul lato posteriore di Honor View 20 si evidenzia una fotocamera principale da 48 megapixel, la cui apertura focale è pari a f/1.8. È giusto tenere in considerazione il numero dei megapixel che caratterizzano un sensore fotografico, ma non va commesso lo sbaglio di valutare la qualità delle immagini acquisite unicamente sulla base di questo parametro. Ad esempio, talvolta con un modulo da 12 MP si possono ottenere risultati migliori rispetto a quanto avviene con uno da 48 MP: sono molti gli aspetti da considerare. il telefonino vanta prestazioni ottimizzate grazie alla dotazione di uno stabilizzatore elettronico. Grazie alla tecnologia dei sensori posteriori è possibile registrare file video in 4k. 25 MP sono la dotazione che il gruppo cinese sotto il controllo di Huawei ha previsto sul reparto fotografico anteriore di questo cellulare.

Dal punto di vista dell’autonomia, la nostra opinione è che questo telefonino risulta sicuramente interessante, visto che è dotato di una batteria da 4000 mAh che, a seconda dell’utilizzo, può garantire fino a 2 giorni di autonomia con una singola ricarica. L’ottimizzazione software è un aspetto del tutto centrale per comprendere la durata di una batteria, ma è partendo dai milliampere della sua capacità che è possibile capire se il device possa o meno configurarsi come una scelta ottimale. Ancor più importanti in tal senso sono le app più comunemente adoperate, la loro permanenza in background e la copertura della connessione nella zona in cui ci si trova.

180 grammi sono un peso non indifferente in un’epoca nella quale la miniaturizzazione ha consentito importanti innovazioni.
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